“Il cambiamento climatico è la più grande minaccia a lungo termine per le persone e per la fauna selvatica - scrive Martin Harper, direttore per la conservazione della Royal Society for the Protection of Birds (RSPB) -. Ne stiamo già osservando gli impatti”.
La RSPB in un rapporto pubblicato nei giorni scorsi sottolinea diversi esempi. A partire dagli eventi meteo estremi, diventati più frequenti e intensi: primavere piovose e con molto vento, spiegano i ricercatori, possono provocare la morte in massa di cormorani, una specie di uccello marino di cui il Regno Unito ospita il 45% della popolazione nidificante mondiale.
Nel Mare del Nord, spiegano i ricercatori, i mutamenti climatici stanno alterando le condizioni marine, con effetti a catena sulle popolazioni di plancton. Quelle in arrivo per gli studiosi sono meno adatte come fonte di cibo per piccoli pesci tipo anguille che sono a loro volta fonte primaria di cibo di gabbiani e altri uccelli marini (ANSA).