Secondo una ricerca dell'Università del Queensland in Australia e del Centro di eccellenza per le Decisioni ambientali, pubblicata sulla rivista
Science,
più del 90% degli uccelli migratori è protetto in maniera inadeguata a causa del cattivo coordinamento fra le misure di conservazione adottate nei vari Paesi del mondo. Questa sarebbe la spiegazione al motivo per cui le popolazioni di uccelli migratori sono in declino nonostante gli sforzi globali per proteggerli.
I ricercatori, guidati dal docente di biologia dell'ateneo, Richard Fuller, hanno raccolto informazioni sui movimenti di tutte le specie di uccelli migratori in differenti tempi dell'anno e le hanno confrontate con mappe delle aree protette, come parchi nazionali, in differenti tipi di habitat, fra cui aree umide, tundra artica, deserti, savane e foreste.
“Le specie migratorie dipendono da una catena di habitat di buona qualità lungo l'intera rotta migratoria. Se le tappe di quella rotta non sono ben protette, alcune specie non possono completare il proprio ciclo di vita”, commenta Fuller.
Lo studio indica che solo il 3% delle specie migratorie minacciate, quelle sull'orlo dell'estinzione, ha un habitat adeguatamente protetto. A paragone, è protetto il 45% degli uccelli non migratori (Ansa).