Durante il Convegno “Le specie aliene in Italia: emergenze e ri-emergenze per Ambiente e Salute”, svoltosi a Roma lo scorso 23 febbraio, la FISNA (Federazione Italiana di Scienze della Natura e dell’Ambiente) – organizzatrice dell'incontro – ha consegnato ai Ministeri coinvolti un documento esplicativo sul tema.
Le specie alloctone invasive – si legge nel documento –, cioè le specie trasportate dall’uomo intenzionalmente o accidentalmente al di fuori del loro areale naturale e che hanno effetti negativi, rappresentano una grave e crescente minaccia alla biodiversità del pianeta: sono, infatti, la prima causa di estinzioni di specie animali, provocano elevati impatti sulla vita e sulla salute dell’uomo e determinano danni economici ingenti, che in Europa sono superiori ai 12 miliardi di Euro all’anno.
Il nostro Paese è particolarmente esposto a questa minaccia, come evidenziato dai dati raccolti dall'ISPRA e dalla comunità scientifica: sono presenti, infatti, oltre 3.000 specie alloctone terrestri, delle quali 1.645 specie animali e circa 1.400 specie vegetali, e fra gli acquatici, 156 specie dulciacquicole e 726 marine.
È possibile far fronte a questa minaccia – suggerisce la FISNA – adottando misure di prevenzione, intervenendo sui vettori di introduzione delle specie invasive, di rilevamento precoce e risposta rapida nel caso di nuove invasioni, o di eradicazione e controllo delle specie già insediate in natura, ove opportuno, così come già imposto dal Regolamento UE 1143/2014 approvato recentemente dall'Unione Europea.
Passaggio non trascurabile è inoltre la stesura di una lista nazionale che evidenzi criticità non direttamente percepibili all'estero, dato che l'Italia ospita il più alto numero di specie invasive tra i Paesi Europei.