Un italiano su dieci non mangia carne. Secondo la Coldiretti ciò si deve all'allarmismo sul consumo di carne rossa, che nel 2015 avrebbe fatto crollare i consumi del 9% per il maiale, del 6% per la carne bovina e dell'1% su pollame e insaccati. L'associazione agricola ha presentato questi dati nel dossier #bracioleallariscossa, nel quale si evidenzia invece l'importanza dell'apporto proteico della carne nell'alimentazione umana. Il 7,1% degli italiani – si legge nella nota Coldiretti - si dichiara vegetariano mentre la percentuale di vegani ha raggiunto l’1% nel 2015 per un totale dell’8% di persone che non mangia carne, una percentuale in sostanziale aumento rispetto all’anno precedente (erano complessivamente il 5,9%).
Proprio nel 2015 - precisa la Coldiretti - la carne perde per la prima volta il primato ed è diventata la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l’ortofrutta, con una spesa scesa a 97 euro al mese e una incidenza del 22% sul totale, che rappresenta una rivoluzione epocale per le tavole nazionali. Il risultato di un trend negativo in atto da anni è che non si è mai mangiata così poca carne in Italia dall’inizio del secolo con il consumo apparente degli statunitensi che - sottolinea la Coldiretti - è superiore a quello nazionale addirittura del 60%, quello degli australiani del 54%, quello degli spagnoli del 29% e quello dei francesi e dei tedeschi del 12% solo per fare alcuni esempi. Le quantità di carne portate realmente in tavola dagli italiani sono scese - precisa la Coldiretti - in media a 85 grammi al giorno, ben al di sotto del limite dei 100 grammi al giorno fissato dai piu’ accreditati Istituti di ricerca.
La carne e i salumi - ricorda Coldiretti - rappresentano importanti fonti di proteine ed altri micronutrienti solitamente assenti (vitamina B12) o poco rappresentati (zinco, selenio, B2, PP) o scarsamente disponibili (ferro) nei prodotti di origine vegetale. Un alimento importante soprattutto per i bambini con la carne che è uno dei primi cibi che si puo’ introdurre a partire dal periodo di svezzamento perché è fonte di nutrienti essenziali alla crescita ed è anche facilmente digeribile. L’assunzione è raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità per soddisfare pienamente i fabbisogni nutrizionali del bambini dai 6 ai 23 mesi di età poiché le diete a base di soli vegetali non ne apportano a sufficienza, come hanno dimostrano recenti episodi di cronaca che hanno portato a ricoveri in ospedale.
“Serve educazione e buon senso e soprattutto rispetto per tutti i diversi stili alimentari ai quali l’agricoltura italiana puo’ offrire grandi opportunità di scelta grazie ai primati conquistati nella qualità e nella biodiversità”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel ricordare che “proprio il rispetto dei principi della dieta mediterranea ha garantito fino ad ora all’Italia una speranza di vita da record a livello mondiale di 80,1 anni per gli uomini e di 84,7 anni per le donne”.
IL CROLLO NEGLI ACQUISTI DI CARNE DEGLI ITALIANI NEL 2015
Carne fresca di maiale -9%
Carne fresca di bovino -6%
Carne fresca di pollo/tacchino -1%
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Ismea/Nielsen