In occasione della Giornata europea dei Parchi, sul sito di Federparchi si fornisce qualche numero sulla situazione italiana: "Le 871 aree naturali protette istituite nel nostro Paese, tra cui 23 parchi nazionali, 27 aree marine protette e 134 parchi regionali, interessano l'11 per cento del territorio nazionale e 658 km di costa protetta per quasi 6 milioni di ettari protetti a terra ed a mare".
Da questi numeri si può capire l'esponenziale crescita delle aree protette nel nostro Paese negli ultimi 30 anni. Occorre ricordare che l'11% di territorio protetto è ben di più, in molte regioni della percentuale stabilita dalla legge. Ed è proprio grazie a questo continuo fiorire di parchi, che certo non sono stati esenti in questi anni da cattive gestioni (vedi caso Cinque Terre), che la fauna ha potuto proliferare in assenza di oculati programmi di gestione.
Non la pensano così Federparchi, Wwf, Legambiente e CAI, che in attesa di una riorganizzazione/ridefinizione del ruolo dei parchi italiani, ribadiscono l’importanza delle aree protette, definendoli elementi centrali per il rinnovamento delle politiche di gestione e sviluppo territoriale. Con l’auspicio che da esse passi la ricerca di un equilibrio e di una migliore vivibilità in un’epoca di grandi cambiamenti ambientali.