Secondo uno studio di un gruppo di ricercatori dell'Università Carolina di Praga e dell'Università federale di Rio de Janeiro il cervello di pappagalli, corvidi e uccelli canori ha una densità di neuroni superiore a quella dei mammiferi, primati compresi. Seppur dotati di un minuscolo cervello, questi animali mettono in atto comportamenti cognitivi molto complessi, paragonabili a quelli delle grandi scimmie.
“Nel progettare i cervelli - ha detto Suzana Herculano-Houzel, coautrice dello studio - la natura può giocare con due parametri: la dimensione e il numero di neuroni da un lato, e la distribuzione dei neuroni nei diversi centri cerebrali. Negli uccelli la natura li ha sfruttati entrambi”.
Ecco perché i volatili sono in grado di usare strumenti, dedurre relazioni di causa-effetto e sfruttarle per risolvere i problemi e perfino riconoscersi allo specchio (Le Scienze).