Anche i Cras della provincia di Matera rischiano la chiusura definitiva. Si tratta di due centri (Oasi San Giuliano Matera e Bosco Pantano Policoro) che da anni si occupano del recupero e del soccorso dei selvatici, con particolare riguardo per i rapaci. Una nota del Movimento Azzurro – Ecosezione delle Murge e della Aree di Interesse Naturalistico e del “Cea Bernalda e Metaponto” - chiede un intervento istituzionale per evitare la cessione delle attività dei due centri.
Le due associazioni parlano di “clima di incertezza creatosi intorno ai Cras, per questioni connesse ai rimpalli di competenze fra enti ed al riordino del settore”, ovvero, come in moltissimi altri casi su tutto il territorio nazionale, non sono ancora stati erogati i fondi che finora avevano permesso ai Cras di portare avanti la propria attività.
“Non poter disporre dei Cras – scrivono le associazioni - significa vanificare i risultati raggiunti con il progetto “Life Natura Rapaci Lucani” che, dopo aver fra l’altro riguardato originariamente le aree di colonizzazione dei falchi grillai, è stato ripreso anche dal “Movimento Azzurro – Ecosezione delle Murge e della Aree di Interesse Naturalistico”, nell’ambito di un più ampio progetto di tutela degli habitat e delle biodiversità, in sinergia con la provincia di Matera ed alcuni Comuni. Basti pensare alla collaborazione con il “Cea Bernalda e Metaponto”, che già da due anni ha permesso di raggiungere importanti risultati di salvaguardia della specie a Bernalda, ed alle azioni intraprese a Pisticci, con il Comune che, proprio su impulso dell’associazione, ha recepito alcune richieste finalizzate a dare seguito al programma di protezione del grillaio, permettendo l’installazione di nidi artificiali sui tetti degli edifici pubblici e recependo con apposita delibera la richiesta di diniego di chiusura dei fori porta travi che la specie utilizza per la nidificazione. Proprio Bernalda e Pisticci rappresentano fortunati casi di espansione dell’aerale di colonizzazione della specie dai siti di origine, con colonie attualmente stimate intorno agli 800 esemplari per comune”.