“Mi si è posto ora in alcuni casi il problema dei lupi per l’agricoltura e per i cittadini, e ho predisposto 21 azioni per la prevenzione, studiate con gli scienziati. Una dice che se il numero resterà eccedente, è possibile un prelievo del 5%”. Lo ha detto negli scorsi giorni il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, in occasione del Tour 2016 della Coldiretti a Trento. Si tratterebbe dunque di abbattere un centinaio di lupi, visto che nel nostro paese se ne stimano 2000 esemplari.
“Io vado fino in fondo – ha detto il ministro – perché così la scienza dice di fare. Rispetto gli animali, ma nell’equilibrio tra la convivenza loro e dell’uomo”. Galletti sostiene di aver consultato “settanta scienziati, tra cui i maggiori esperti in Europa, per porre il problema del rischio estinzione per i lupi. Oggi - spiega - ce ne sono oltre duemila, e mi è stato spiegato che il rischio è finito, anche se restano da preservare”.
Contro queste dichiarazioni di Galletti si schierano compatti gli animalisti. Sbotta Carla Rocchi, presidente Enpa: “il ministro che non ha mai risposto alle nostre richieste di incontro e che ha dimostrato ben altra attenzione per le proposte del mondo venatorio e di una parte di quello agricolo, dovrebbe occuparsi della sua materia, invece di impegnarsi in inutili crociate persecutorie contro i selvatici. Crociate che nulla hanno a che vedere con la tutela dell’ambiente e che contrasteremo, non solo in sede europea, per evidente violazione delle direttive Ue, ma anche mobilitando l’opinione pubblica italiana, che di uccisioni proprio non ne vuole sapere”.
Anche la Lav interviene. Massimo Vitturi, responsabile Lav Area Animali Selvatici, parla di parole senza alcun fondamento scientifico sottolineando che "gli animali selvatici non sono mai eccedenti rispetto ad un territorio, ma sono sempre in perfetto equilibrio con le risorse che quel territorio offre loro”. Secondo Vitturi l’affermazione del ministro Galletti, sarebbe inoltre in contrasto con quanto affermano gli stessi redattori della bozza di “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia” secondo i quali gli abbattimenti non hanno alcun effetto sulle predazioni.