“E’ esecutiva la legge finalizzata alla eradicazione della nutria”. Lo dichiara in una nota il Presidente della IV Commissione consiliare regionale, Giampiero Possamai. Sono infatti scaduti ieri, mercoledì 27 luglio, i 60 giorni per l’esecutività della Legge regionale approvata dal Consiglio regionale voluta per contrastare e arginare la proliferazione di questo animale.
"I danni subiti dagli argini e lungo i canali - spiega Possamai - sono evidenti ma anche le denunce provenienti dal mondo agricolo per le coltivazioni di riso di qualità, innanzitutto, come nel caso di Grumolo delle Abbadesse, ma anche di mais, grano e barbabietole, definiscono una situazione che deve assolutamente essere riportata sotto controllo. Ciò sarà possibile grazie alla nostra legge e al Piano triennale di eradicazione che dovrà essere elaborato dal competente assessorato regionale”.
“Questo piano regionale triennale - spiega Possamai -, sarà attuato per il tramite delle Province e della città Metropolitana, che con le risorse messe a disposizione dalla nuova legge, predisporranno e organizzeranno anche le modalità di raccolta e lo smaltimento delle carcasse, avvalendosi della collaborazione dei comuni” Possamai sottolinea che “L’articolo 4 della legge prevede che le azioni di contrasto potrà avvenire sia con armi comuni da sparo, con trappole, con metodi e strumenti scientifici, tra cui anche i metodi ecologici e infine ogni altro sistema di controllo selettivo individuato dalla Regione Veneto” .
Per l’annualità 2016, precisa Possamai “i fondi stati stanziati quale dotazione finanziaria iniziale, commisurata sia ai tempi tecnici di approvazione del piano ed all’inizio dell’attività di eradicazione, che dovrebbe coincidere con l’autunno, sono pari a 250.000 euro e permetteranno la piena attuazione della norma”.
“La necessità di contenere la diffusione della nutria, come dicevo è nota da tempo – conclude Possamai - questo animale infatti è pericoloso non solo perché mette a rischio la tenuta gli argini dei fiumi, minandone le fondamenta e creando un enorme pericolo di esondazioni, ma è anche responsabile della diffusione della leptospirosi, malattia con alto grado di mortalità per l’uomo. Da non sottovalutare i danni alle colture agricole, ad iniziare dal riso, , alle biocenosi palustri ed anche alle zone di nidificazione delle specie ornitiche. Ora si potrà impedirne, con metodi selettivi il proliferare indiscriminato”.