“Prevediamo migliaia di ricorsi. Questa è un’operazione fatta sulla pelle del personale, scelto scientificamente come agnello sacrificale sull’altare di questioni di potere”. E' il commento di Maurizio Cattoi, segretario nazionale Dirfor (Sindacato nazionale dei dirigenti e direttivi forestali), dopo l'approvazione della riforma Madia, nella quale è stato sancito l’assorbimento del Corpo forestale dello Stato nei carabinieri. A doversi adeguare saranno circa 8.500 dipendenti in tutta Italia, per loro il passaggio dallo stato civile a quello militare, cosa che secondo il sindacato “limita libertà e diritti di rango costituzionale”. Contro l'accorpamento anche il capo della polizia Franco Gabrielli e il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, che ha spiegato come il decreto spiani la strada agli ecoreati.
Per chi non accetterà il cambiamento è prevista la mobilità prima di ottenere il trasferimento ad altra amministrazione pubblica. “Chi sceglie i carabinieri smetterà di fare il forestale e finirà in una stazione semivuota a riempire gli organici, chi sceglie la mobilità percepirà uno stipendio per due anni e poi perderà il posto – dice il sindacalista – E’ un ricatto occupazionale: ci obbligano a scegliere tra lavorare o diventare un militare”. In quest’ultimo caso, poi, si perde anche il diritto di sciopero: “La resistenza sindacale diventa insubordinazione, sottoposta al regime della magistratura militare”.
Molti hanno già presentato ricorso al Tar del Lazio, chiedendo di veder riconosciuto il diritto a conservare lo status civile, segnalando l'illegittimità costituzionale della legge e la” violazione del principio di autodeterminazione degli individui, intesa come libertà di scelta. Tra i molti contrari anche le associazioni ambientaliste. “Il rischio è che molti decidano di proseguire la loro carriera altrove, in un altro comparto della pubblica amministrazione – aveva affermato Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente – E il corpo perderebbe pezzi, mentre gli agenti forestali sono già sottodimensionati. In questo senso, perderebbe forza la tutela ambientale". (Il Fatto Quotidiano)