La popolazione delle
nutrie nella sola provincia di Milano è stimata dalle
13 alle 15 mila unità. A fronte di questi numeri anche se si è messa in moto una vera e propria battaglia per sconfiggerle, le
catture organizzate dalla Provincia in collaborazione con gli agricoltori
non bastano a tenere sotto controllo la situazione. Il numero di nutrie abbattute nel 2008 si aggira sulle 2500 unità grazie all'azione di
68 cacciatori e 32 guardie venatorie volontarie. Nonostante tutto questo impegno la loro crescita è esponenziale anche e soprattutto in considerazione di
focolai particolarmente numerosi in prossimità delle
aree protette "La zona di Lacchiarella – ha dichiarato Stefano Bergamaschi, tecnico della Provincia che si occupa dei corsi di trappolaggio - è una delle più infestate,
data la presenza di un'oasi del Wwf, vero e proprio focolaio, e di fiumi come Lambro e Ticino".
"Oltre alla grande
capacità di riproduzione di questo animale, superiore alla nostra capacità di contrastarlo - dichiara l'assessore a Caccia, Pesca e Polizia provinciale, Alberto Grancini - va detto che molti agricoltori trovano le
trappole rotte da gente che non si rende conto che la nostra è una battaglia in favore dei cittadini, e non un maltrattamento di animali. Serve inoltre più appoggio delle amministrazioni locali per individuare
figure da formare all'abbattimento. Come Provincia di Milano, invece, avremo entro marzo l'esito di una
valutazione condotta dall'Università di veterinaria sul
rischio sanitario dovuto alla presenza di questi animali nelle campagne. E stiamo studiando dal punto di vista scientifico le modalità di conquista del territorio da parte di questo mammifero, al fine di ottenere
altri strumenti utili all'abbattimento".