"Il traffico di fauna selvatica è la quarta attività illegale nel mondo dopo il traffico di droga, di armi e di esseri umani, con un giro d’affari di circa 17 miliardi di euro all’anno". “E’ necessaria una normativa europea che vieti il traffico di animali selvatici o piante che sono stati presi, posseduti, trasportati o venduti in violazione della legge del paese di origine o di transito (simile al Lacey Act, negli Stati Uniti). Sono altrettanto urgenti l’attuazione di politiche volte ad aumentare la consapevolezza dei consumatori sui prodotti derivati da animali selvatici vulnerabili e un sistema di tracciabilità”. Lo dice sulla propria pagina Facebook l'europarlamentare Renata Briano, in merito alla imminente conferenza della CITES (24 settembre – 5 ottobre) a Johannesburg.
Si tratta del più grande accordo su scala mondiale di conservazione della fauna selvatica con 181 paesi contraenti, tra cui l'UE dal 2015, e i suoi 28 Stati membri, per garantire che il commercio internazionale di animali selvatici e piante non costituisca una minaccia per le specie. L'UE è uno dei principali mercati di transito e di destinazione per il commercio illegale di specie selvatiche soggette a elevati livelli di protezione sotto l’egida della CITES.
"La risoluzione sugli obiettivi principali della COP 17 di Johannesburg - fa sapere Briano - propone un’azione severa di contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata coinvolti nel traffico di fauna selvatica, che spesso è uno strumento di finanziamento di molte organizzazioni criminali (si pensi al gruppo terrorista Boko Haram in Nigeria). Inoltre si pone l’urgenza di adottare misure efficaci per affrontare il commercio illegale on-line e applicare un sistema sanzionatorio in applicazione della legge".