Il governo reale della Norvegia ha approvato il provvedimento che consentirà l'abbattimento del 70% degli esemplari di lupo censiti nell'intero paese. La decisione, che riguarda 47 esemplari su una popolazione totale di 68, si deve alle proteste degli allevatori, stanchi di registrare stragi ai danni delle proprie attività.
Ad eseguire le operazioni saranno i cacciatori autorizzati, in possesso di regolare licenza. Lo scorso anno ben 11 mila cacciatori avrebbero chiesto la licenza per il lupo. Secondo i proponenti la decisione servirà anche ad arginare il fenomeno del bracconaggio.
La quota autorizzata è però giudicata eccessiva dai gruppi ambientalisti norvegesi. Secondo Nina Jensen, capo del Wwf in Norvegia, in realtà i danni causati dai lupi alla pastorizia sarebbero minimi. "Questo è un massacro, - dichiara al Guardian - uccidere il 70 per cento dei lupi non è degno d'una popolazione che si vanta di essere un esempio di ambientalismo". Secondo i Verdi, se davvero 47 lupi su 68 verranno abbattuti, la specie non ce la farà a sopravvivere. Dei 47 lupi che potranno essere abbattuti in base alla decisione delle autorità 24 vivono in una riserva naturale destinata proprio a loro.