Secondo le
stime dell'Uniceb (associazione che raccoglie imprese nel campo del commercio di carne), l'Italia non ha alcuna possibilità economica di
competere con il mercato internazionale della produzione delle carni. Le vacche italiane non possono cioè essere
mantenute a costi competitivi rispetto ad altri paesi membri dell'Ue o Paesi del Sud America. E' per questo che il patrimonio bovino italiano (6,2 milioni di capi) è per una buona parte costituito da vacche da latte 1,9, mentre le vacche da carne sono solo 466 mila capi. Gli allevatori italiani acquistano
oltre 2 milioni di capi dall'estero. La colpa di questa situazione secondo Renzo Fossato, presidente di Uniceb, è da attribuire alla
dipendenza che l'Italia ha purtroppo nel reperire le materie prime necessarie all'alimentazione dei bovini sui mercati esteri, in forte aumento negli ultimi tempi.
Le
previsioni sono pessimistiche anche per l'Europa “che da pochi anni – dichiara Fossato - è diventata importatrice netta di carni bovine e le stime sono di una riduzione continua della percentuale di autosufficienza”.