Dal pronto soccorso pediatrico dell'ospedale Santa Chiara di Trento giunge un nuovo allarme sull'utilizzo di regimi alimentari sbagliati (leggi vegani) a danno della salute dei bambini. I rischi sono elevatissimi, come il ritardo neuroevolutivo riscontrato spesso in diete povere di vitamina b12, contenuta soprattutto nella carne. Secondo Annunziata Di Palma, primario del reparto a Trento, siamo di fronte ad una involuzione: si torna indietro agli inizi del secolo scorso, periodo in cui era frequente vedere bambini affetti da rachitismo. Una volta lo si doveva alla povertà, oggi alla facilità con cui i bambini vengono sottoposti a regimi alimentari modaioli, senza chiedere parere al pediatra di riferimento.
"Ogni giorno assistiamo con sconcerto agli errori delle diete estreme - dice la pediatra in una nota riportata dall'Ansa - . Siamo in mezzo a due epidemie: i casi di obesità infantile da una parte e il riemergere di rachitismo nei lattanti". "Nel primo anno di vita - ha ricordato la pediatra - il peso alla nascita dovrebbe triplicare ma le mode alimentari o le errate convinzioni portano alcuni genitori a far seguire ai figli un'alimentazione vegetariana o vegana con effetti dannosi se condotta rigidamente e senza le dovute integrazioni".
"Gli italiani che passano dalla dieta onnivora a quella vegan e vegetariana dimenticano che la dieta mediterranea, che comprende anche carne e latte nella giusta misura, ci ha finora garantito primati di longevità - ha detto il nutrizionista e presidente Cnsa (Comitato nazionale Sicurezza Alimentare) Giorgio Calabrese - e che se una macchina è sempre andata a benzina deve cambiare struttura per andare ad acqua. Sulle scelte alimentari stiamo assistendo, a partire dall'allarme Oms, a un dibattito politico, sindacale, ideologico, ma mai scientifico".
"C'è sconcerto tra noi medici in prima linea - ha concluso Di Palma - nel veder riemergere quadri clinici antichi: con nuovi poveri, false informazioni abbiamo problemi di solito appartenenti Pvs perché i neonati bevono solo latte adattato. Riemergono malattie accantonante, come la denutrizione da carenza di B12 perché i genitori stanno riducendo il potenziale genetico dei loro figli. Contro il dilagare di diete estreme, serve il controllo sociale sulla podestà genitoriale"