Sotto pressione animalista, in particolare di Wwf, il governo norvegese ha deciso di tornare sui propri passi e annullato la caccia programmata a 24 lupi all'interno della zona di gestione e di altri 8 al di fuori di questa zona. La caccia con licenza sarà limitata a 15 esemplari al di fuori della zona di gestione del lupo, di cui 6 sono stati già abbattuti. Tutto era partito dalla decisione, divulgata a settembre dalla stampa, di autorizzare l'abbattimento di 47 lupi sui 68 censiti, a seguito delle proteste degli allevatori, stanchi di registrare stragi ai danni delle proprie attività.
Il Wwf, insieme ad altre Ong norvegesi avevano annunciato l'avvio di un ricorso contro il piano di abbattimento, il più consistente in fatto di quantità di esemplari abbattibili, ovvero il 70% di quelli censiti. La mobilitazione aveva coinvolto l'intero Wwf, portando il direttore generale del Wwf International, l’italiano Marco Lambertini, ad una presa di posizione sui media. Lambertini aveva definito il piano “scioccante, senza senso, tolleranza e contrario anche alla scienza”.
Inteviene anche il Wwf Italia: “Speriamo che questo sia un primo passo verso l’abolizione totale della caccia al lupo in questo paese così avanzato per tanti altri aspetti. Il fatto che in Norvegia sia ancora possibile abbattere legalmente i lupi (se si è dotati di licenza) è per noi fonte di grande tristezza”.
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