La Lav, in occasione dei festeggiamenti per i 40 anni dalla sua fondazione (1977 - 2017), ci ricorda come ha contribuito a cambiare l'Italia in favore dei diritti degli animali ed elenca i numeri del proprio successo. “13 Leggi nazionali e direttive europee in difesa degli animali approvate grazie alla LAV dal 1977 a oggi; 450 azioni legali condotte ogni anni dal nostro team di legali; 58 le sedi locali LAV presenti in tutta Italia; 200 avvocati, di cui 80 collaborano attivamente, affiancano ogni giorno il nostro Ufficio Legale; 16mila i follower del nostro profilo Twitter; 4 milioni i cittadini che hanno firmato a oggi le nostre petizioni; 52.705 i cittadini che nel 2014 hanno scelto di destinarci il 5x1000 (18ma associazione su decine di migliaia); 48mila i sostenitori che hanno scelto di essere aggiornati iscrivendosi alla nostra newsletter; 302mila i fan della nostra pagina Facebook”.
Tutti dati che testimoniano la potenza di una delle associazioni più influenti in tema di animali e ambiente, dal bilancio multi milionario. Solo con il 5 per mille la Lav incassa più di tutte le altre associazioni ambientaliste (un milione e 600 mila euro secondo l'ultimo rapporto delle Agenzia delle Entrate). Il consenso è in ascesa perché la Lav è davvero in tutte le salse. E sa come starci, fin dove spingersi e come condizionare la politica.
E' uno dei successi della Lav anche quello di aver impedito all'Italia di recepire correttamente la Direttiva Ue sulla sperimentazione scienfica sugli animali, cosa che ci pone ora in pericolo di infrazioni comunitarie. Le pressioni animaliste hanno infatti portato ad una legge che esagera con le limitazioni imposte ai ricercatori, che non sono contemplate nella Direttiva. Il tutto con il risultato di paralizzare la ricerca italiana. Chi vuole farla sugli standard europei, deve emigrare.
Non sempre però la Lav ottiene quello che vuole. Basta pensare alla battaglia in favore delle nutrie, persa definitivamente lo scorso anno, quando la specie è stata esclusa per legge da quelle dotate di tutele. Una scelta estrema che ha messo una volta per tutte la parola fine allo schiamazzo animalista. Almeno su questo argomento.