Il Piano di conservazione e gestione del lupo, che dovrebbe uscire nella sua versione definitiva il prossimo 2 febbraio, ha ricevuto dure critiche da parte delle associazioni ambientaliste (Lipu compresa, eppure la Lega Italiana Protezione Uccelli non dovrebbe occuparsi di mammiferi). Delle 22 azioni contenute nel Piano finora estremo risalto è stato dato solo alla parte che prevede la possibilità di abbattere un 5% di lupi problematici, calcolati sul totale di un contingente ancora da definire (circa 2500 in Appennino e 130 sulle Alpi, sempre stando alle stime di qualche anno fa).
“Ma solo in casi di estrema necessità e dopo l’approvazione dell’Ispra che sarà chiamata dalle regioni a valutare i singoli casi”, evidenzia il Professor Luigi Boitani, uno dei massimi esperti a livello internazionale del lupo, che ha contribuito alla stesura del Piano. "Era già accaduto - aggiunge - anche con l’istrice, altra specie protetta, ma in quel caso non si era scandalizzato nessuno".
Ma l’idea di abbattere i lupi, seppur in maniera estremamente controllata e blanda, non è piaciuta nemmeno a Lazio e Puglia, le uniche Regioni finora critiche. Un sì deciso viene invece dalla Liguria. “Il Piano – commenta l’Assessore regionale Stefano Mai - non prevede abbattimenti indiscriminati, ma un’attività di prevenzione e di controllo - assicura - Solo come “estrema ratio” si potrà arrivare alla richiesta di abbattimento”.
“Condivido che ci sia una strategia nazionale per contrastare i i danni provocati dalla presenza del lupo, o dei cinghiali - aggiunge Mai - Io stesso, subito dopo il mio insediamento nell’agosto del 2015, avevo sensibilizzato l’allora ministro Martina al problema. La predazione dei lupi, i danni che provocano alle attività zootecniche sono incontrovertibili, ma bisogner�lavorare sulla prevenzione per arrivare a una mitigazione del fenomeno. In casi di estrema necessità non escludo si possa chiedere l’abbattimento che dovrà comunque avvenire sotto le direttive dell’Ispra. Io spero di no, ma non posso escluderlo. In questo modo si arriverebbe anche a contrastare il bracconaggio”. (IlSecoloXIX)