“La conservazione del lupo è un tema troppo serio perché possa essere piegato al clamore mediatico o al populismo di qualcuno”. Lo afferma il ministro dell’Ambiente
Gian Luca Galletti in risposta alle critiche avanzate al Piano sulla gestione del lupo in questi giorni. “Settanta scienziati riconosciuti a ogni livello hanno proposto uno strumento di tutela del lupo attraverso
22 azioni che le Regioni devono attuare – spiega – un punto di incontro avanzatissimo tra due esigenze: la salvaguardia della specie lupo e la civile convivenza con l’uomo e le sue attività”.
Le Regioni, conclude, “mi dicano cosa intendano fare, ma
non permetterò che su una materia delicata come la tutela del lupo al posto della scienza detti l’agenda chi evidentemente o non ha letto il testo o è in malafede. Forse qualcuno preferisce girarsi dall’altra parte e lasciare campo aperto al bracconaggio”.
“Nessuno vuole ammazzare i lupi, vogliamo una normativa che permetta di conservare la biodiversità e che permetta la convivenza fra i lupi e gli agricoltori”, precisa Galletti, che negli scorsi giorni ha ricordato i danni denunciati dagli agricoltori.
“Ci sono attività che chiudono per la presenza dei lupi". “La ventiduesima azione nel Piano – spiega Galletti – prevede che, dopo l'espletamento di un certo numero di procedure (un piano della Regione per il lupo, verificato dal Ministero dell'Ambiente),
sia permesso il prelievo di un massimo del 5% del numero complessivo di questi animali sul territorio nazionale. Questa percentuale, dicono gli esperti, non mette a rischio la presenza del lupo in Italia. Se non facciamo questo, il bracconaggio diventerà lo strumento di tutela degli agricoltori. E allora davvero la sopravvivenza del lupo sarà a rischio”.
Sul possibile abbattimento, in effetti, si è alzato un vero polverone. Gli animalisti e ambientalisti minacciano di scendere in piazza, 8 regioni (Friuli, Veneto, Campania, Abruzzo, Lazio, Puglia, Liguria e Piemonte) hanno avanzato perplessità sulla misura 22 e richiesto approfondimenti, Il Movimento 5 Stelle è pronto a impugnare in Europa la norma invocando un'infrazione sulla Direttiva Habitat, evidenziano l'assenza di un censimento nazionale della specie e un piano nazionale di interventi per consentire la convivenza l'uomo-lupo.