Sono diverse le reazioni allibite per l'ultima trovata della paladina degli animali Licia Colò, che, con l'intento di “salvare” alcuni granchi comprati al supermercato, ha rischiato di fare una cosa ben più grave e questa sì contro la legge (in Italia infatti non c'è una norma che vieta la vendita di pesce ancora vivo, semmai una sentenza della Cassazione che ha condannato un ristoratore per aver tenuto aragoste vive sul ghiaccio): l'immissione di animali alloctoni in natura.
Non si è preoccupata nemmeno di sapere di che specie fossero. O per lo meno non si è preoccupata di farlo sapere nel video. Li ha comprati al supermercato Carrefour scandalizzata perché alcuni mostravano segni di vita ed ha deciso di salvarli, a scopo dimostrativo, rilasciandoli sulla spiaggia del lido di Ostia. Invitando così implicitamente chi la segue a fare altrettanto. A questa operazione “salvataggio” ha dedicato addirittura due dirette dal proprio profilo facebook, una al supermercato mentre compra i granchi in confezione chiusa, l'altra di notte, sulla spiaggia, mentre deposita i granchi (ormai morti). “Molti sono morti – dice – ma molti sono arrivati al mare”, ma l'inquadratura mostra soltanto quelli riversi senza vita sul bagnasciuga.
I granchi in questione secondo il blogger Marco Vinci, sembrano essere del genere Carcinus, fortunatamente una specie autoctona dei nostri mari. E' andata bene ma per puro caso. E visti gli enormi danni causati già dal gambero killer, tanto per dirne uno, ma anche di altri animali non autoctoni rilasciati in natura da chissà quanti cittadini ignari (vedi scoiattolo grigio, tartarughe d'acqua dolce, ecc.), di certo l'argomento non è di poco conto. Basti pensare che l'immissione di specie aliene è ai primissimi posti nella lista delle cause della perdita della biodiversità europea.
“Il comportamento della Colò - sostiene Vinci - rimane comunque gravissimo perché incoraggia gli spettatori (che la reputano un'esperta di animali) a compiere questo genere di azioni. La Colò, nella sua pagina facebook, si chiede come mai non esista una legge che punisca chi commercia granchi vivi, io invece mi chiedo come mai non esista una legge che punisca severamente chi rilascia animali alloctoni potenzialmente invasivi” scrive Vinci sulla sua pagina FB Eureka, riflessioni sulla natura .
Intanto Carrefour si è affrettato a rispondere all'animalista. “Ciao Licia, ci dispiace per il grave episodio. Il prodotto oggetto del video sarebbe dovuto essere venduto sfuso. Abbiamo avviato, infatti, un’indagine interna per evitare il ripetersi di questo errore, vista la sempre maggiore attenzione che rivolgiamo alla conservazione, all’esposizione e alla vendita di prodotti ittici vivi nei nostri reparti pescheria. Prendiamo seriamente in considerazione la tutela degli animali destinati alla vendita per finalità alimentari. Ad esempio, sottoscriviamo dal 2015 un protocollo con MSC Pesca Sostenibile (Marine Stewardship Council), creando un sistema virtuoso che spinge i nostri fornitori a certificarsi ed approvvigionarsi di materie prime certificate MSC. Grazie per la segnalazione. Sono proprio le persone come te che ci permettono di migliorare la qualità del nostro servizio”.