Certi fanatici animalisti non si fermano nemmeno di fronte al brutale omicidio di un ventenne. Emanuele Morganti, il ragazzo massacrato con calci e spranghe per futili motivi ad Alatri, infatti su facebook postava foto che lo ritraevano a caccia e a pesca, le sue grandi passioni. Tanto basta per questi nazivegani (definizione mai così calzante) per ritenere che quel che gli è successo in fondo se lo sia meritato. Perchè uccidere un uomo in quel modo, in queste teste non pensanti, equivale a pescare un pesce. E la vita umana non vale molto di più di quella di un animale. Lo dicono apertamente.
E' il brutto della rete, che porta a galla ogni più stupido commento, ogni aggressione verbale, tanto facile da mettere in atto, al riparo dei propri schermi. Ecco che in un insensato gioco a chi urla più forte, anche in un momento che meriterebbe silenzio e rispetto per la famiglia della vittima, tocca leggere certe esternazioni vomitevoli, che non meriterebbero alcuna considerazione.
Commenti di quel genere sono riportati dalla pagina satirica “Anche i vegani muoiono” e anche il quotidiano Il Giornale e altre testate nazionali ne rendono conto, facendo gli opportuni distinguo tra il vegano estremista e quelli più moderati. Tutto questo parlarne, ce lo auguriamo, potrebbe servire a far aprire gli occhi a tanti che si sentono vicini alla filosofia animalista aiutandoli a darsi un limite da non valicare mai: il rispetto per i nostri simili, prima di quello per gli animali.