L'emergenza cinghiali a Roma, dopo l'incidente mortale di qualche settimana fa, ha portato la Procura ad aprire un'indagine per stabilire le responsabilità di questa situazione, ormai sfuggita di mano agli amministratori per i continui episodi che mettono a rischio la pubblica incolumità.
A voler vederci chiaro è il pubblico ministero Marcello Monteleone, il quale, come si legge su Repubblica, ha incaricato il comando forestale dei Carabinieri di studiare tutte le normative sul controllo dei selvatici nei Parchi e giardini pubblici romani, per accertare se ci siano state delle negligenze in tal senso.
Si parla in particolare dell’Inviolatella Borghese, sulla Cassia, confinante con il parco regionale di Vejo, da dove è uscito il cinghiale che ha causato l'impatto con lo scooter di Nazareno Alessandri, morto sul colpo. Ma non solo, nell'inchiesta sono finite tutte le aree verdi del circondario romano. Per il procuratore è necessario mettere in ordine le responsabilità in tale materia in modo da porre rimedio all'emergenza ed evitare ulteriori incidenti. Si tratterà di stabilire, oltre ad eventuali mancati controlli faunistici, se l'area in questione avrebbe dovuto essere recintata e se ci siano state omissioni d'ufficio negli enti pubblici.
Dopo l'apertura dell'inchiesta una reazione c'è stata: la Regione Lazio ha dato l'ok al piano per la riduzione dei cinghiali nel Parco di Veio. L'ente Parco aveva sottoposto il documento all'amministrazione regionale già a dicembre 2016. Il Piano prevede lo sfoltimento degli ungulati, 300 quelli da abbattere. L'avvio dell'iter di approvazione da parte della Regione è avvenuto pochi giorni dopo l'incidente della Cassia del 17 marzo. I pareri tecnici sono arrivati il 20 e il 21 marzo.