In Friuli è stato appena approvato il disegno di legge che dà il via al piano triennale per l'eradicazione della nutria. "Il provvedimento - ha specificato Diego Moretti (Pd), relatore di maggioranza - intende tutelate le produzioni zoo-agro-forestali, l’idrografia, le opere idrauliche attraverso il contenimento finalizzato all’eradicazione delle nutrie con l’utilizzo di metodi selettivi".
Contrari al Piano solo il M5S. Ne spiega il motivo il consigliere comunale a Muggia, Emanuele Romano, finito sui giornali friulani per le sue dichiarazioni, a tratti sconcertanti e certo ben poco realistiche, vista l'impronta del fenomeno, i dettami dell'UE e le posizioni scientifiche attuali. "In Consiglio regionale - dichiara infatti Romano - è stata approvata una legge inumana e incivile che prevede l’eradicazione delle nutrie del Friuli Venezia Giulia. I metodi proposti, in quanto ritenuti più efficaci, sono (paradossalmente) sparare o intrappolare e gasare questi animali. Questa legge nasce da un regolamento europeo che prevede il contenimento o l’eradicazione delle specie alloctone, quale è la nutria. Non contestiamo la necessità di contenere il numero delle nutrie e di prevenire i danni all’ambiente, alle infrastrutture e alle coltivazioni, ma contestiamo il metodo che deve essere ecologico e mai letale".
"Eticamente trovo deplorevole uccidere esseri viventi che non costituiscono una minaccia. Personalmente ritengo che la vita dovrebbe venire prima degli interessi economici. Questa legge invece fa l'opposto, legittimando di fatti un vero e proprio sterminio indifferenziato in tutto il territorio regionale: a Muggia, dove peraltro non sono affatto dannose, come nel pordenonese e nel monfalconese dove in certe situazioni danneggiano gli argini o le coltivazioni. Noi ci battiamo affinché si passi da un modello basato sulla gestione dell’emergenza ad un approccio di tipo preventivo".
Secondo Romano, "studi dell’Università di Parma riportano che per prevenire i danni agli argini si possono creare tane artificiali, ridurre l’inclinazione delle sponde o installare delle reti metalliche. I danni alle coltivazioni possono essere prevenuti creando delle fasce ripariali di venti metri con vegetazione erbacea o boschiva. Gli studi esistono, è già tutto scritto".
"Mi sono interessato alla vicenda - spiega Romano - in quanto a Muggia, lungo il Rio Ospo, abbiamo una popolazione di nutrie molto amata, che purtroppo è destinata a una brutta fine se non si provvede a modificare la legge e il piano. Ritengo giustificata una norma che limiti la popolazione delle nutrie dove fanno danni, ma non dove sono considerate una risorsa se non addirittura un volano per l’economia, come dichiarato dall’assessore Decolle. Pertanto ho presentato una mozione che chiede al sindaco di attivarsi per tutelare le nostre nutrie. Ho suggerito che la gestione delle misure di prevenzione per il contenimento delle nutrie venga affidata al sindaco con fondi della Regione. Trovo fondamentale dare libertà ai politici rispetto al loro agire per tutelare la fauna locale, ma altrettanto liberi devono essere gli animali. Liberi di vivere innanzitutto".