Un uccello di pochi giorni della famiglia degli anantiorniti, gruppo estinto vissuto nel Cretaceo, ovvero contemporaneo agli antenati degli uccelli moderni, è giunto fino a noi conservato nell'ambra. Ha 100 milioni di anni ed è stato trovato in Birmania. Dopo accurate classificazioni, oggi gli studiosi dell'Università Cinese di Geoscienze e colleghi sono in grado di affermare che si tratta del miglior reperto al mondo di questo genere, che fornisce nuovi e importanti dettagli sulle caratteristiche anatomiche degli enantiorniti, vissuti tra i 120 e i 65 milioni di anni fa. Il volatile preistorico, grande come un passero, presenta un becco dotato di denti e artigli agli apici delle ali. Il piccolo probabilmente caduto dal nido dev'essere finito in una pozza di linfa che ne ha permesso la cristalizzazione.
“È la visione più completa e dettagliata che abbiamo mai avuto”, ha sottolineato il dottor Ryan McKellar della Royal Saskatchewan Museum (Canada), un coautore dello studio. “Vedere qualcosa di così completo è sorprendente. È semplicemente incredibile”, ha aggiunto con entusiamo.
A differenza degli uccelli moderni gli enantiorniti dovevano diventare indipendenti dai genitori molto precocemente, visto lo stato di sviluppo delle piume e delle penne in un esemplare di così pochi giorni. Niente da fare per le analisi genetiche. I cento milioni di anni hanno compromesso definitvamente lo stato del dna.