La Stampa ha pubblicato l'appello di un tecnologo ISPRA, Nicola Lugeri, portavoce del sindacato USB ISPRA, nel quale si paventa la chiusura dell'Istituto per mancanza di interventi.
“Se non si agirà rapidamente da luglio – denuncia Lugeri –, come peraltro dichiarato pubblicamente dallo stesso Stefano Laporta, direttore generale nonché presidente incaricato, i 1200 dipendenti dell’ISPRA saranno costretti alla inattività per mancanza di fondi; circa un centinaio di precari storici, con anzianità di servizio fino a 17 anni, saranno licenziati. Licenziati nonostante l’art. 20 del d.lgs 75/2017, il Testo Unico della Pubblica Amministrazione voluto dalla ministra Madia, li consideri stabilizzabili. Ma non ci sono soldi. E l’Italia si concede di sperperare un patrimonio di conoscenza e professionalità”.
Numeroso è il personale di ruolo che dal 22 maggio scorso partecipa alla lotta. “Siamo stanchi di lavorare in un istituto in agonia sin dalla sua istituzione, 8 anni fa, e che non decolla mai. Bastano pochi soldi per rilanciare l'ISPRA. La parte carente è la volontà politica”.