Sono partite nell'area di Terlago, vicino a Trento, le operazioni per la cattura dell'orso che ha aggredito un uomo sabato scorso. Sono state installate due trappole a tubo (come quella in foto) e disposto sito di cattura con laccio. In caso di cattura si procederà alla narcotizzazione per consentire ai forestali di applicare il radiocollare e il microchip, oltre ai prelievi di materiale genetico per identificare l'orso e confrontarli con quelli rinvenuti sul sito dell'attacco.
Nel caso in cui i due profili corrispondessero, e solo allora, sarà possibile applicare ciò che è stato deciso dall'ordinanza firmata dal Presidente Ugo Rossi, ovvero la rimozione (per il trasferimento in altro luogo) o l'abbattimento nel caso in cui si renda necessario.
Intanto il pericolo di imbattersi in un orso troppo esuberante in quei luoghi ha allarmato i residenti dell'area e sta tenendo lontani i turisti. E' anche emerso che sempre sabato pomeriggio una ragazza è stata inseguita da un plantigrado mentre faceva jogging nella zona. Lo ha raccontato lei stessa dopo aver appreso dell'aggressione ai danni di Angelo Metlicovec.
L'ordinanza è stata giudicata superflua e persecutoria dai gruppi animalisti, i quali sostengono che l'orso ha attaccato solo a causa di comportamenti errati da parte dell'uomo. Ma alle polemiche risponde deciso lo stesso Presidente Rossi, sottolineando che in Trentino ci sono 60 orsi e che semplicemente “sono troppi in questo momento”. Il progetto europeo Life Ursus ha avuto un esito spropositato. “E' nato senza il numero massimo di orsi e per metterlo bisogna passare dall'Europa" evidenzia Rossi. Nessuno si aspettava un simile successo. Alla fine degli anni novanta sono stati introdotti dieci esemplari provenienti dalla Slovenia e man mano si sono moltiplicati. Secondo alcune associazioni il numero potrebbe essere ben maggiore. Addirittura 130 esemplari.