Pochi giorni fa la rete, aizzata dai giornali in cerca di facili clic, inveiva nei confronti di fantomatici bracconieri, colpevoli di aver ucciso un'intera cucciolata di teneri lupacchiotti nel Parco Nazionale d'Abruzzo. Diverse testate hanno dato notizia del ritrovamento delle cinque carcasse di piccoli lupi, suggerendo un vile atto contro la specie, come risultato di una convivenza difficile tra il lupo e la pastorizia. Sarebbe bastato aspettare l'esito delle analisi effettuate dai tecnici per fare simili congetture.
Un comunicato ufficiale del Parco Nazionale d'Abruzzo nelle ultime ore ha smentito l'ipotesi più accreditata. Si è trattato invece della più naturale delle cause: l'attacco di un altro predatore.
"I rilievi fatti sul posto e l’esame esterno delle carcasse il giorno del ritrovamento, alla luce dell’esame anatomo-patologico, fanno emergere un quadro di ciò che può essere successo quella notte. Più precisamente, a parere del servizio veterinario del Parco, è emerso che: tutti i lupetti, 3 maschi e 2 femmine, erano perfettamente nutriti con latte materno e alcuni anche con carne portata dalla madre nei pressi della tana. Il peso si aggirava intorno ai 2 kg, compatibile con l’età dei soggetti di circa 25-30 giorni; l’epoca di morte è possibile collocarla, in base al rigor mortis e alla presenza minima di larve, a non più di 10-12 ore dal rinvenimento (quindi tra mezzanotte e le due); esternamente su 4 carcasse sono state rilevate minuscole ferite da morso intra-vitam per la presenza di un lieve sanguinamento esterno, localizzate sulla parte superiore e inferiore del collo e sul torace, e su due era apprezzabile la frattura non esposta delle ossa craniche a livello occipitale-cervicale; internamente su tutte le carcasse sono state riscontrate gravi lesioni da morso intra-vitam, denotate dalla presenza di vasti ematomi e profonde lacerazioni muscolari e degli organi interni, localizzate soprattutto sulla regione laringo-tracheale e occipitale-cervicale, spesso con coinvolgimento delle strutture ossee e toraciche, con frattura di varie costole e gravi lacerazioni polmonari, tutte lesioni incompatibili con la vita; in tutte le carcasse non sono state evidenziate lesioni apparenti riconducibili a malattie infettive o alla presenza di sostanze estranee; le ferite da morso riscontrate sui lupetti erano di forma ovale, del diametro sempre inferiore ai 0,5 cm e distanziate di circa 3 cm. Dal quadro descritto, praticamente sovrapponibile per tutti i lupetti, è verosimile supporre che siano stati aggrediti ed uccisi da un carnivoro di taglia medio-piccola, che per motivi sconosciuti è venuto a contatto con loro in un momento nel quale i cuccioli erano rimasti soli, senza la protezione della madre e del branco.
“Il fatto di poter ulteriormente escludere una causa delittuosa nella morte dei cuccioli di lupo– sostiene il Presidente del Parco – ci rassicura e tranquillizza sulla convivenza con il lupo nel nostro territorio. Sarà nostro impegno, nel caso emergessero altri utili elementi dalle indagini in corso, tenere informati i cittadini”.