Poco tempo fa (luglio 2017) la Lav e l'arma dei Carabinieri hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per contrastare i reati contro gli animali. Il che significa che l'associazione animalista potrà prendere parte, e sarà chiamata a farlo, alle operazioni che vedono impegnata l'arma sul fronte del maltrattamento animale: reati venatori, lotte tra cani, traffico di cuccioli, corse illegali di cavalli, allevamenti e canili fuorilegge. Il protocollo, tra le altre cose, prevede attività formative reciproche per l’approfondimento dei profili tecnico-giuridici in materia di tutela degli animali e dell’ambiente. Al che, qualcuno potrebbe pensare: i Carabinieri prenderanno lezioni dalla Lav su come effettuare i sequestri. E, unito al fatto che la Lav ha l'abitudine di costituirsi parte civile nei vari processi, per esempio contro circhi e allevamenti, (ed è questo un capitolo d'entrata nei bilanci dell'associazione), tutto ciò potrebbe determinare una situazione di conflitto di interessi. Quello, per essere chiari, di ottenere dei risarcimenti, che il giudice potrebbe accordare in caso di maltrattamento accertato.
Se fosse la stessa Lav a condizionare quei sequestri, come si potrebbe essere certi che tutto possa avvenire nel modo più trasparente possibile? Se lo è chiesto anche la veterinaria Giulia Corsini, che in un articolo pubblicato su Next Quotidiano, fa notare che è la stessa Lav ad evidenziare che, grazie alle nozioni trasferite alle forze di polizia, durante i sequestri non è già necessaria la presenza di esperti veterinari per accertare i presunti maltrattamenti. Dunque può succedere che in assenza di reato di maltrattamento (cosa che deve essere accertata in tribunale) si provveda ugualmente al sequestro di animali su semplice segnalazione della Lav. Animali che poi vengono affidati d'ufficio proprio alle associazioni animaliste. Altro conflitto.
Il tutto è garantito da una legge, la 189 del 20 Luglio 2004 – “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate”, che attribuisce la vigilanza sulla protezione degli animali anche alle guardie particolari giurate delle associazioni animaliste e che permette l'affido degli animali oggetto di provvedimenti di sequestro o di confisca alle medesime associazioni animaliste garantendo loro anche le entrate derivanti dall’applicazione delle sanzioni. E' chiaro quindi che le associazioni animaliste hanno interesse nel denunciare e sequestrare. Questo accordo con i Carabinieri potrebbe facilitare il tutto.
Al momento della stipula dell'accordo il presidente della Lav Gianluca Felicetti si è presentato con un ritratto della tigre Antares, sequestrata al circo Aldo Martini e detenuta nel CRASE di Semproniano. Peccato che il Circo Aldo Martini sia già stato assolto nel 2016 con formula ampia. Il reato di maltrattamento, come spesso viene accertato dalle perizie, semplicemente non sussisteva. Soprende quindi che l'onorata arma dei Carabinieri abbia sottoscritto una stretta collaborazione con costoro, che al di fuori dalla mera propaganda, non sembrano al di sopra delle parti.