Livorno. Un gruppo Facebook, denominato I cinghiali di Calignaia, sta raccogliendo fondi per organizzare un ricorso al Tar contro il provvedimento di cattura dei cinghiali che, anche per colpa di alcuni turisti indisciplinati che hanno dato loro cibo, hanno letteralmente invaso l'area frequentatissima anche da bambini, creando disagi e paura (un cane è stato attaccato di fronte ai bagnanti).
Siamo al paradosso. Invece di rallegrarsi della celerità con cui il comune ha agito organizzando le catture, che stanno procedendo a ritmo spedito, ben 400 persone iscritte al gruppo si oppongono al provvedimento, e ci mettono pure dei soldi. “Serviranno 650 euro per il contributo unificato, poi altre 200 per le successive notifiche: ci seguirà gratis un avvocato” annunciano dalla pagina.
Il motivo? Il presunto maltrattamento dei cinghiali. “La traslocazione di animali non è un metodo cruelty free – dicono dal gruppo -: gli animali vengono stressati, le mamme possono perdere il latte, molti cuccioli -come dimostrato dall'unico video reso pubblico- rimangono fuori dalle gabbie”.
Chiedono in alternativa l'uso di repellenti olfattivi e ad ultrasuoni per allontanare gli animali dalla spiaggia. L'importante dunque per questi cittadini, nel vero senso della parola, è preservare la salute degli animali. E se qualche bagnante finirà all'ospedale chi ne risponderà?