A dirlo è una nuova ricerca canadese presentata niente meno che al congresso europeo di cardiologia in corso a Barcellona. Lo studio smonta le tesi attualmente pubblicate sulle linee guida dell'Oms nelle quali viene limitato l'apporto dei grassi totali sotto il 30% dell'energia e i grassi saturi a meno del 10%.
Lo studio avrebbe invece rivelato che una dieta ricca di glucidi (carboidrati) esporrebbe ad un maggior rischio di mortalità rispetto ad una ricca di grassi, sia saturi che insaturi. La ricerca, in estrema sintesi, ha monitorato 154 mila persone tra i 35 e i 70 anni tra il 2003 e il 2013 in 18 paesi ad alto, medio e basso reddito mettendo in correlazione le loro abitudini e i regimi alimentari con i fattori di rischio e l'insorgenza di malattie.
Confrontando tutti questi dati i ricercatori hanno concluso che "limitare l'assunzione di grassi non migliora la salute delle persone, che invece potrebbero trarre benefici se venisse ridotto l'apporto dei carboidrati al di sotto del 60 per cento dell'energia totale, e aumentando l'assunzione di grassi totali fino al 35 per cento”, come spiega Mahshid Dehghan, ricercatrice del Population Health Research Institute della McMaster University.