Una recentissima sentenza della Corte europea è entrata a gamba tesa sulla questione Ogm in Italia. Dopo il divieto per la coltivazione di mais geneticamente modificato e di ogni altra coltura ogm, sancito con apposito decreto interministeriale nel 2013, un agricoltore dissidente ha fatto causa all'Italia alla Corte di Giustizia Ue.
Quest'ultima ha emesso un verdetto che si pone in parziale contrapposizione con una direttiva della stessa Ue che più recentemente, nel 2015, ha dato facoltà ai Paesi membri di vietare la semina di Ogm. La situazione italiana, infatti, non è certo un'anomalia. Analoghi provvedimenti riguardano altri 16 stati Ue.
Secondo la Corte Ue il decreto italiano non sarebbe legittimo perché non è stata dimostrata la pericolosità sanitaria di questo tipo di coltivazioni. Secondo la Corte il principio di precauzione deve basarsi sulla certezza dell'esistenza del rischio, altrimenti non permette di eludere o di modificare le disposizioni previste per gli alimenti geneticamente modificati, già oggetto di una valutazione scientifica completa prima di essere immessi in commercio.
Occorre ribadire che la Corte ha affrontato il caso del singolo agricoltore, perseguito penalmente prima dell'entrata in vigore della facoltà di imporre il divieto.
I commenti dal mondo politico non si sono fatti attendere. Secondo il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, "sulla base di questa sentenza i consumatori saranno ridotti a vere e proprie cavie, sulla quali sperimentare se gli Ogm fanno male o no. Per contrastare tale pericolosa assurdità mi auguro nasca un vasto movimento di popolo, composto da tutti coloro che hanno a cuore il valore della biodiversità e delle produzioni agricole tipiche".
Critico anche Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, secondo cui: "La sentenza che arriva oggi dalla Corte di Giustizia Europea è un gravissimo segnale per l'Italia, per la tutela delle nostre eccellenze enogastronomiche e l'assoluta severità che contraddistingue la filiera dei controlli e della vigilanza sulla salute. Un'ingerenza inaccettabile destinata, se non contrastata, a incidere negativamente sul nostro sistema agricolo ed alimentare".
Interviene anche il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina: "Il governatore Zaia dovrebbe sapere che non potranno essere coltivati Ogm in Italia. Grazie al lavoro fatto dal 2014 siamo riusciti ad ottenere nuove norme europee che consentono legittimamente agli Stati di vietare la coltivazione di organismi geneticamente modificati. Cosa che l'Italia ha già fatto. È un risultato importante a tutela del nostro patrimonio unico di biodiversità".