Al termine di un incontro con i pescatori, sul problema cormorani la Regione Sardegna si dice disponibile a incrementare gli indennizzi per i danni subiti e a mettere sul campo azioni di contrasto innovative negli stagni dell’Oristanese. L'incontro si è reso necessario visto che si sta avvicinando il periodo di maggior presenza dei volatili: se ne attendono circa 15mila fra ottobre e gennaio e date le enormi perdite economiche che subiscono immancabilmente i 400 lavoratori del comparto locale.
Si è quindi fatto il punto sugli indennizzi per i danni sul pescato e soprattutto sulle azioni di contrasto avviate negli scorsi anni contro i cormorani: dagli abbattimenti controllati eseguiti all’interno della normativa europea, insufficienti secondo i pescatori per il basso numero di uccelli depopolati e per i tempi e i modi in cui vengono svolti, ai dissuasori installati sugli stagni, che dovrebbero allontanare i cormorani dagli specchi acquei.
“Con la delibera votata lo scorso 1 settembre - ha riferito l'assessore Spano - si è deciso che gli aiuti volti a indennizzare gli operatori del settore dai danni causati dalla fauna selvatica siano concessi in linea con la Misura 1.40 del FEAMP (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca) dedicata alla protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marini e dei regimi di compensazione nell’ambito di attività di pesca sostenibili. Sulla Misura sono stanziati 2 milioni di euro. Con la stessa delibera abbiamo inoltre deciso che le eventuali risorse regionali individuate al fine di indennizzare gli operatori dai danni causati dalla fauna selvatica, siano assegnate ad integrazione della Misura 1.40”. Lo ha detto l’assessore Caria che poi ha precisato: “Possiamo quindi integrare i 2 milioni, se possibile, attraverso una rimodulazione di fondi non spesi nel FEAMP, ma anche con il reperimento di nuove economie nella prossima legge finanziaria”. L’assessore ha poi ribadito la piena disponibilità di tutto l’esecutivo ad accogliere e valutare le proposte di tutti i portatori di interesse del comparto.
L'assessore Spano ha evidenziato la disponibilità della Regione ad affrontare il problema. "Quando abbiamo aperto ai piani di abbattimento dei cormorani abbiamo ricevuto molte critiche, ma lo abbiamo fatto con convinzione nel rispetto e in linea con le direttive europee. Non siamo stati fermi. Capisco che gli indennizzi possono essere un aspetto umiliante e che voi pescatori preferiate vivere del vostro lavoro. Ma gli indennizzi rappresentano uno dei diversi metodi di intervento”.
L’esponente della Giunta Pigliaru ha poi ricordato il lavoro fatto in passato con la formazione dei coadiutori, ma guardando avanti ha proposto un altro tipo di intervento: la riduzione delle nascite, dove si interviene sulle uova. “Si tratta di un progetto – ha osservato Spano – che sta raggiungendo buoni risultati nel nord Europa e su cui prendo l’impegno di chiedere al ministero dell’Ambiente di costruire un programma, in collaborazione e finanziato con l’UE, dedicato alla Sardegna”.
Spano ha poi ricordato che questo genere di azioni si possono accompagnare con la messa a dimora di reti galleggianti, di canneti artificiali dove si possano rifugiare i pesci e con interventi di disturbo da attuare nei luoghi di ferma e nidificazione dei cormorani. La titolare dell’Ambiente ha quindi annunciato ai presenti che fisserà quanto prima un appuntamento con il ministro a cui illustrerà la situazione e chiederà il massimo sostegno possibile.