In merito allo schema di Decreto legislativo che dovrebbe adeguare la legge nazionale al Regolamento di contrasto alle specie invasive (legge di delegazione europea 2015), la Conferenza Unificata delle Regioni ha espresso il proprio parere favorevole, condizionato all’accoglimento delle proposte di modifica presentate dalle stesse in sede di istruttoria tecnica il 16 ottobre 2017, in gran parte condivise anche dal Ministero dell’Ambiente.
La Conferenza ribadisce la proposizione anche di tre emendamenti non accolti dalle Amministrazioni centrali in sede tecnica ma irrinunciabili per le Regioni e le Province autonome relativi agli articoli 10, comma 1; 22, comma 1; 30, comma 1. Tra questi il parere vincolante delle Regioni riguardo le deroghe ai divieti di trasporto, detenzione e allevamento di specie invasive, in casi eccezionali.
Le Regioni chiedono la modifica del punto in cui si prevedono piani di abbattimento in caso di inefficacia degli altri metodi. Le Regioni, secondo la proposta, devono poter autorizzare i piani attuati da guardie venatorie dipendenti dalle amministrazioni regionali o provinciali, coadiuvati da guardie forestali e comunali, nonché proprietari o conduttori dei fondi sui quali si attuano i piani medesimi o operatori abilitati dalle Regioni previa frequenza di appositi corsi validati da Ispra purchè muniti di licenza per l'esercizio venatorio. Si chiede anche di eliminare il riferimento all'Ispra nell’applicazione delle misure di eradicazione.
Nel caso di uccelli e mammiferi (con eccezione di topi, arvicole e nutrie), siccome la procedura si affianca (e forse si sovrappone) a quella già prevista dalla legge n. 157/1992, si chiede la modifica di quest'ultima prevedendo di poter affidare il controllo faunistico anche ai cacciatori abilitati.
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