Uno dei cavalli di battaglia di vegani e animalisti è citare gli effetti negativi in termini di inquinamento e sfruttamento delle risorse del Pianeta dell'allevamento animale. Ma se improvvisamente diventassimo tutti vegani e gli animali da allevamento sparissero sulla faccia della terra cosa succederebbe? I ricercatori del Virginia Polytechnic Institute e del Dipartimento dell'Agricoltura americano hanno cercato risposte a questa domanda, simulando i cambiamenti sull'ambiente, sull'alimentazione e sull'economia, di un mondo completamente vegano.
Lo studio Nutritional and greenhouse gas impacts of removing animals from US agriculture, pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences, ha concluso che la rimozione degli animali da reddito (quindi allevati per la carne o per il latte), sostituiti da una massiccia produzione agricola, vedrebbe un incremento della produzione alimentare complessiva del 23%, ma non sarebbe in grado di rispondere in pieno ai fabbisogni nutrizionali degli americani.
In sostanza la rimozione degli animali dall'agricoltura statunitense ridurrebbe le emissioni di GHG agricole del 28%, ma creerebbe anche un approvvigionamento alimentare incapace di sostenere il fabbisogno nutrizionale della popolazione degli Stati Uniti. In definitiva ridurrebbe l'impatto totale degli Stati Uniti sull'inquinamento atmosferico di sole 2,6 unità percentuali. Molto poco rispetto a quanto comunemente si è abituati a pensare.
Rispetto a quella onnivora, le diete vegane necessitano in sostanza di una maggiore energia (pensiamo soltanto alla produzione di fertilizzanti in grado di sostituire il buon vecchio letame) per sopperire all'approvvigionamento di nutrienti essenziali. Lo studio infine suggerisce che le modifiche sui sistemi agricoli devono essere prese sulla base di un'attenta valutazione degli effetti diretti e indiretti dei cambiamenti e sulla base della valutazione dei bisogni alimentari delle persone.