Potente erbicida, il glifosato in agricoltura potrà essere utilizzato in Europa per almeno altri 5 anni. Lo hanno deciso gli Stati europei votando a favore della proroga più lunga possibile, con l'opposizione di Italia e Francia, che avevano chiesto almeno una proroga più breve.
La sostanza chimica, per la quale la Commissione UE ha avviato una valutazione scientifica per misurarne la tossicità sull'uomo, è stata collegata a effetti cancerogeni e a danni alla biodiversità e all'ambiente. Ma a pesare, pare, sia stata in maniera determinante la Germania, che grazie anche alle influenze politiche della Bayer, multinazionale tedesca tra le più importanti del pianeta, all'ultimo ha fatto cambiare idea anche ad altri paesi. La Bayer è infatti impegnata nel percorso di acquisizione di Monsanto, che è tra i principali produttori del glifosato. Oltre a Italia e Francia hanno votato contro anche Belgio, Grecia, Ungheria, Cipro, Malta, Lussemburgo e Lettonia. Astenuto il Portogallo.
Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, commenta: "Il voto di oggi rappresenta una decisione politica che va contro i cittadini, una decisione che non ha tenuto conto dell'indirizzo del Parlamento e che antepone il profitto alla sostenibilità e alla salute dell'ambiente e delle persone. Sono decisioni di questo tipo che allontanano i cittadini dall'Europa".