"Ci vuole un nuovo consorzio tra agricoltori e cacciatori. E ci vuole anche una raccolta di firme che modifichi l'attuale legge sulla caccia".
Lo dice Michele Milani, cacciatore prima che scrittore, pubblicitario ed editore (ha scritto e pubblicato due libri sulla selvaggina coinvolgendo il grande chef Corelli). La sua proposta è quella di gestire tutta la selvaggina, ma anche il lupo, sul modello di Scozia e Inghilterra.
Dopo aver avvistato un branco di almeno nove lupi tra Borgonovo e Agazzano, vicino a Piacenza, Milani interviene sul quotidiano locale "Libertà" di Piacenza sull'argomento. "Negli ultimi due mesi - ha dichiarato - sono stati abbastanza frequenti gli incontri con i lupi. Ne abbiamo visti cinque anche tra Piozzano e Pianello" dice.
"Dobbiamo capire quale sia l'obiettivo. Vogliamo considerare il lupo un animale selvatico come gli altri? O va tutelato perchè più bello rispetto al cinghiale? Il lupo non è un tabù e vi sono zone in collina e in montagna dove le attività antropiche, quali allevamento e agricoltura, vanno tutelate, se si vuole far sopravvivere la montagna al suo declino e allo spopolamento". Secondo Milani dunque si deve gestire tutta la selvaggina e l'agricoltore deve poter ricavare un reddito dalla selvaggina cacciabile.