Nessuna responsabilità penale per l'abbattimento dell'orsa KJ2. La procura di Trento ha chiesto l'archiviazione del caso aperto dopo i numerosi esposti animalisti. Secondo le autorità i forestali lo scorso 12 agosto agirono di fronte al “pericolo concreto, non attuale ma serio e non controllabile con azioni alternative”.
La cattura non era andata a buon fine e dopo giorni di inseguimento è stato deciso l'abbattimento perché alla distanza di avvistamento non fu possibile narcotizzare l'animale. Era invece possibile abbatterlo. E quando i forestali hanno preso la decisione altro non hanno fatto che eseguire un'ordinanza della Provincia.
La procura ha valutato attentamente le relazioni dei forestali che attestavano la pericolosità dell'animale che già in due diverse occasioni aveva aggredito l'uomo. Secondo i tecnici della Forestale il plantigrado era pericoloso anche perché mostrava di non avere paura dell'uomo ed anzi si era radicato alle pendici delle Tre Cime del Bondone, area percorsa in tutte le stagioni da frotte di escursionisti e scialpinisti. "Ci si trovava in una situazione - sottolinea Gallina nella sua richiesta di archiviazione - in cui il Pacobace (il piano di azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno nelle Alpi centro-orientali) suggerisce azioni energiche, compreso l'abbattimento".