Difficile comprendere perché la morte di un erbivoro non susciti alcuna reazione degli animalisti quando a provocarla è stato un altro animale. Tipo il lupo. Del resto è la natura, che altro può fare un lupo se non affondare i suoi canini nelle sue povere prede?
Pochi giorni fa, sull'Altopiano di Asiago sono state rinvenute tre carcasse predate. "Almeno tre mufloni sono state assalite dai lupi e sbranate. Purtroppo è una scena che si ripete di giorno in giorno. Questo è un vero bollettino di guerra per la fauna selvatica, minata da un branco di lupi incontrollato che imperversa. Stanno davvero distruggendo tutta la fauna ungulata” ha spiegato Paolo Viezzi, presidente della Federcaccia del Friuli Venezia Giulia sul quotidiano locale Il Gazzettino.
A commento quindi di una delle tante stragi del predatore, ormai – dati scientifici alla mano – in crescita esponenziale su Alpi e Appennini, questa volta a danno di un branco di mufloni, la Lav si è affrettata a rispondere all'allarme lanciato dalla Federcaccia friulana “un atto che non ha nulla di anomalo, perché i lupi sono predatori e come tali predano”.
D'accordo. Ma siamo davvero sicuri che tali predazioni, in crescita, non debbano allarmare? Qual'è la soglia sostenibile di predatori in una determinata area? Quali rischi ci sono per la pubblica incolumità? Tutte domande che la Lav non si pone, così come non si pone alcun problema quando a morire, in maniera truce, sono le pecore, i cani e gli altri animali domestici che finiscono tra le grinfie del lupo. Eppure anche loro sono animali.
Il problema, come dimostra il piccato commento del vegano Massimo Vitturi, portavoce della prima associazione animalista d'Italia, sono le uccisioni degli animali per mano dell'uomo. Già perché quella non è natura, essendo noi esseri umani altro, probabilmente. Animali di serie b a cui non è concesso mangiare proteine che provengono da altri animali. Una logica davvero strampalata.
I cacciatori, in quanto fruitori della fauna locale, che da sempre contribuiscono a tutelare tramite i principi di gestione, denunciano il depauperamento in atto. “Negli ultimi tempi – scrive ancora Viezzi - c'è stata una autentica stragi anche di lepri. Con la neve gli animali faticano a scappare e i lupi sono facilitati, tanto che nella notte fanno razzia. Qualcuno deve intervenire perché qui si stanno popolando solo i lupi. E' un problema che è sottovalutato, perchè noi cacciatori siamo qui proprio per salvaguardare la fauna del nostro territorio. Addirittura la Regione ci ha autorizzato a mantenere un certo equilibrio tra le varie specie che popolano le nostre montagne. Ora c'è un branco incontrollato di lupi che arriva dal centro Italia che sta imperversando nel Nordest. Stanno facendo razzia quotidiana tra le montagne venete e ora si stanno spostando anche in Friuli Venezia Giulia. Chiediamo alle autorità di intervenire per salvaguardare la fauna selvatica".