Alcuni, pochi, dati positivi, molte le criticità fotografate dall'ultimo rapporto sull'ambiente dell'Ispra, presentato ieri a Montecitorio. Diminuiscono le emissioni, grazie alle auto di nuova immatricolazione Diesel. La situazione della qualità dell’aria rimane però critica, in particolare per il particolato
atmosferico (il 40% delle stazioni non rispetta il valore limite giornaliero), il biossido di azoto (il 13% delle stazioni non rispetta il valore limite giornaliero), per i quali continuano a registrarsi livelli elevati, che troppo spesso superano gli standard normativi. La raccolta differenziata si attesta, al 52,5% della produzione totale dei rifiuti urbani. Cresce l'agricoltura biologica. Oltre 300.000 ettari, nel 2016, sono stati convertiti a questo tipo di coltura, un’estensione pari quasi a quella della Regione Valle d’Aosta.
Per contro, il consumo di suolo in Italia continua a crescere, pur segnando un importante rallentamento negli ultimi anni. Circa 23.000 km 2 del territorio nazionale sono ormai persi irrimediabilmente e, con loro, i rispettivi servizi ecosistemici. Solo in 6 mesi, tra il 2015 e il 2016, sono stati consumati 5000 ettari di territorio, equivalenti a 5700 campi di calcio.
In che condizioni versano le nostre acque? Il 43% dei fiumi e il 20% dei laghi raggiungono l’obiettivo di qualità per stato ecologico; il 75% dei fiumi e il 48% dei laghi, invece, raggiungono l’obiettivo di qualità per lo stato chimico.Non si arresta, inoltre, il livello di contaminazione da pesticidi. Inquinati 370 punti di monitoraggio (23,8% del totale) di acque superficiali, con concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientali; nelle acque sotterranee, 276 punti (8,6% del totale) registrano tale superamento. Permangono, tuttavia, sensibili differenze tra le regioni, dovute a un monitoraggio degli inquinanti ancora disomogeneo sul territorio nazionale.