Negli ultimi 15 anni la Francia ha perso il 30% degli uccelli che popolavano le sue campagne. E' l'allarme lanciato dagli ornitologi sulla base del rapporto Stoc (monitoraggio degli uccelli comuni), le cui conclusioni sono suffragate da un altro recente studio, condotto dal Cnrs nel dipartimento Deux Sèvres, che si è avvalso di ininterrotte rilevazioni su 160 punti dal 1994. Entrambi i rapporti pongono in evidenza la massiccia scomparsa degli uccelli nelle campagne e la tendenza al continuo depauperamento delle popolazioni. Le specie più colpite sono l'allodola e l'ortolano.
I ricercatori mettono in particolare in discussione "l'intensificazione delle pratiche agricole negli ultimi 25 anni, l'uso dei neonicotinoidi, insetticidi neurotossici molto persistenti. A Le Figaro, Vincent Bretagnolle, direttore della ricerca al CNRS, conferma che il fattore principale di questa graduale scomparsa è "la riduzione della risorsa alimentare per gli uccelli, con un crollo nel numero di insetti".
Secondo gli studiosi la tendenza colpisce tutti i paesi dell'unione europea, con note positive per Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito, che avrebbero messo in campo politiche nazionali per invertire la tendenza. Anche se per ora i risultati non si vedono.