Secondo i dati Ispra in Italia, come in molti altri Paesi industrializzati, la superficie forestale è in continuo aumento, principalmente a causa dell’espansione naturale del bosco che prende il posto delle superfici agricole abbandonate.
Negli ultimi 100 anni, la superficie forestale nazionale è infatti pressoché raddoppiata, raggiungendo 11 milioni di ettari. Questo significa – contrariamente a quanto si crede – che oltre un terzo del territorio nazionale è coperto da boschi, anche al di sopra della media europea. Le foreste in Italia sono importanti per la salvaguardia del capitale naturale e per le economie del territorio su cui insistono.
Naturalmente, non mancano le minacce: la principale è rappresenta dagli incendi, che nel 2017, sempre secondo gli studi Ispra, hanno colpito 150 mila ettari soprattutto nel sud Italia e nelle isole. Una nuova linea di attività dell'ente è legata al restauro delle foreste degradate.
La situazione italiana è diametralmente opposta a quella globale. In tutto il mondo, le foreste coprono poco meno di 4 miliardi di ettari; una superficie in graduale e costante riduzione a causa delle trasformazioni dei terreni, per far posto a nuove coltivazioni. Su scala globale, ogni anno viene distrutta una superficie di foreste pari a circa la metà del territorio italiano (più o meno 15 milioni di ettari). Gli effetti di questo fenomeno provocano soprattutto la perdita di biodiversità, di cui le foreste sono gli habitat più ricchi, ma contribuiscono anche all’accumulo di gas serra nell’atmosfera, al carico di altri inquinanti e ad una serie di impatti socio-economici a danno delle popolazioni che vivono all’interno di queste aree