Sta facendo molto discutere l'ordinanza del Comune di Napoli che ha vietato l'esposizione di animali scuoiati nelle vetrine delle macellerie. La motivazione? Evitare di impressionare i bambini e strizzare l'occhio ad una crescente sensibilità animalista.
L'ordinanza, firmata dall'Assessore al Comune di Napoli Roberta Gaeta, infatti fa divieto di "esposizione di ovini, caprini e altri animali, in strada e nelle vetrine delle macellerie di esporre al pubblico gli animali macellati, interi o in quarti – anche se scuoiati, eviscerati o decapitate – e delle teste". “L’interesse e la sensibilità nei confronti degli animali a cui dobbiamo tanto, sono notevolmente aumentate”, spiega l’assessore Gaeta. Continua poi: "vedere oggi capretti ed agnelli scuoiati, con gli occhi vitrei, appesi a testa in giù nelle vetrine delle macellerie è uno spettacolo che a molti fa male e soprattutto ai più piccoli”.
“La promozione della salute – aggiunge – è oggi un concetto molto ampio. Gli alimenti devono essere conservati con modalità precise ed inderogabili ma anche la loro esposizione deve rendere sereni il rapporto dei cittadini con il cibo e con gli animali in particolare”. “E’ nei piccoli gesti che si misura la sensibilità di una collettività ed è per questo che questa Amministrazione con un’ordinanza ha vietato l’esposizione delle carcasse intere”, conclude. Della serie occhio non vede, cuore non duole.
Un provvedimento illegittimo secondo il direttore generale di Assocarni Francois Tomei. "Delle due l’una: o il provvedimento è di sanità pubblica, ma allora è contrario alle norme igienico-sanitarie nazionali e comunitarie vigenti che consentono l’esposizione di carcasse nelle vetrine appositamente refrigerate, oppure al contrario, ma sarebbe gravissimo, l’ordinanza è stata emanata con il solo intento di promuovere le convinzioni personali di alcuni, che sono rispettabilissime, purché rimangano nell’alveo della propria vita privata".
Assocarni ricorda che "il 93% degli italiani consuma abitualmente carne e quella ovina in particolare in occasione della Pasqua. Ricordiamo che la filiera ovina italiana, oltre a contribuire al mantenimento del territorio, ha un ruolo fondamentale nella produzione di formaggi e carni di alta qualità".