Le costose e impegnative catture dei cinghiali nelle zone urbane delle alture genovesi rappresentano la doverosa risposta delle istituzioni locali per preservare l'incolumità degli abitanti, seriamente minacciata da decine di esemplari in cerca di cibo attorno alle case.
Sei di questi grossi cinghiali appena catturati e trasportati in via provvisoria in un allevamento dell'entroterra genovese, sono stati liberati la scorsa notte da ignoti che si sono introdotti nella struttura devastando le recinzioni.
Sul caso sono in corso le dovute indagini della magistratura, che tenterà ora di risalire ai responsabili di questo assurdo gesto, prontamente condannato dagli schieramenti politici e dalle associazioni animaliste. Il fatto comunque è la dimostrazione di quanto possa essere a volte stupida e controproducente l'azione estremista e dimostrativa di certi animalisti, in parte colpevolmente supportati delle lacune mediatiche nella trattazione di temi ambientali e faunistici.
L’asssessore provinciale alla Fauna Selvatica Piero Fossati ha annunciato che le catture proseguiranno a Oregina e in altre zone del genovese. Rosanna Zanardi, presidente Enpa condannando l'episodio, sulla soluzione delle catture ha dichiarato “le gabbie sono una soluzione ma solo per l’emergenza, mentre avrebbe molto più senso chiudere gli accessi alla città, per tenere alla larga i cinghiali”.
Ma, diciamo noi, a una collaborazione seria e paritaria con i cacciatori non ci pensa nessuno? E a una politica che metta i cinghiali fra i cinghiali e non li consideri come dei giocattoli o dei pupazzetti di peluche ci vogliamo pensare?