Due colossi della chimica si fondono. Bayer ha annunciato la soppressione del marchio Monsanto dopo l'acquisizione della compagnia costata 63 miliardi di dollari. Dalla fusione prende il via il più grande gruppo mondiale in campo delle sementi e dei fertilizzanti agricolo. Bayer raccoglierà 6 miliardi di euro in contanti tramite emissione di nuove azioni per finanziare l'operazione. L'emissione è sostenuta da un accordo con un consorzio di 20 banche, incluse Bank of America Merrill Lynch e Credit Suisse. Gli attuali azionisti potranno comprare due nuove azioni ogni 23 possedute, al prezzo di 81 euro: si tratta di uno sconto del 22 per cento.
L’operazione rientra in un grande piano di riorganizzazione del colosso tedesco che ha ceduto le attività di business della plastica per concentrarsi su due aree: la farmaceutica e l’agricoltura.
"Con l'acquisizione di Monsanto da parte della Bayer, dopo la fusione tra DuPont e Dow Chemical e l'acquisizione di Syngenta da parte di ChemChina, il 63% del mercato delle sementi e il 75% di quello degli agrofarmaci è concentrato nelle mani di sole tre multinazionali con un evidente squilibrio di potere contrattuale nei confronti degli agricoltori", commenta la Coldiretti.
"Il miliardo e mezzo di produttori agricoli mondiali sono stretti in una tenaglia da pochi grandi gruppi multinazionali che dettano le regole di mercato nella vendita dei mezzi tecnici necessari alla coltivazione e all'allevamento nelle aziende agricole, a partire dalle sementi, ma anche – sottolinea la Coldiretti – nell'acquisto e nella commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari".