Un progetto di ricerca, finanziato dal Ministero della Sanità e dall’Assessorato alla Sanità della Regione Campania, tenterà di risolvere il problema dei cinghiali in sovrannumero tramite esche alimentari anticoncezionali. A dirigere il progetto, sulla base dell'esperienza australiana è il ricercatore campano Giuseppe Campanile, professore ordinario di zootecnia presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzione Animale dell’Università Federico II.
Il progetto prevede la stretta collaborazione con l'Università del Queensland e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Portici. A completare il gruppo di lavoro tutto campano c’è Antonio Limone, direttore generale dell’IZSM.
Il sistema di immunosterilizzazione del cinghiale – spiega Coldiretti Campania – ha l’obiettivo di ridurre l'attività riproduttiva attraverso la somministrazione di boli specifici che contengono un anticoncezionale in grado di bloccare la follicologenesi, agendo sia sui maschi che sulle femmine. Le esche saranno “selettive”, ovvero in grado di agire solo sui cinghiali. L’effetto dell’anticoncezionale specifico è reversibile. Dopo sei mesi di mancata distribuzione delle esche, l'attività riproduttiva torna alla normalità. Tra circa dodici mesi saranno consegnati i dati della ricerca, ma le prove preliminari già lasciano ben sperare. Si tratta di un sistema già esistente, ma utilizzato per via intramuscolare. L’innovazione della somministrazione per via orale è destinata a semplificare la gestione della fauna selvatica.
“Accogliamo con interesse questo lavoro di ricerca – commentano il presidente di Coldiretti Campania Gennarino Masiello e il direttore regionale Salvatore Loffreda – perché offre una possibile soluzione ad un problema divenuto ormai insostenibile. I danni all’agricoltura e i rischi per la pubblica incolumità sono andati ben oltre ogni previsione. Ferma restando la necessità di far partire nel più breve tempo possibile il piano faunistico regionale, la ricerca scientifica apre strade nuove ed interessanti. Se i risultati confermeranno l’intuizione dei ricercatori, occorrerà ragionare rapidamente sulle risorse necessarie per rendere applicabile il nuovo sistema”.