"Con la firma del contratto di appalto per la gestione del servizio di trasporto e utilizzo dei cinghiali abbattuti nell’area del Parco parte il primo step del percorso che, nelle intenzioni degli uffici e dei vertici del Parco dell’Appennino Lucano, dovrà portare alla filiera del cinghiale". E' quanto si legge in una nota dell'ente Parco Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese.
Si tenta così di risolvere, almeno in parte, il problema dei danni del cinghiale: 170 mila euro nello scorso anno. Le operazioni di trasporto e trasformazione della carne dei cinghiali abbattuti dai selecontrollori, saranno espletate dalla ditta che gestirà il servizio.
L’ambizione che il vicepresidente del Parco Vittorio Triunfo ha più volte manifestato, parlandone anche alla comunità dei sindaci, è quella di inserire la carne di cinghiale nel paniere dei prodotti del Parco dell’Appennino Lucano, in modo da trasformare il problema in risorsa.
La firma del contratto di trasporto e gestione degli ungulati abbattuti è accompagnata da altri provvedimenti a breve realizzazione, volti a renderne più efficace il controllo e l’abbattimento. Lo stesso Triunfo ha annunciato l’incremento del numero dei selecontrollori, per coprire aree che ne sono totalmente prive, e la possibilità per questi ultimi di impiegare tecniche più incisive e più efficaci per l’abbattimento e il monitoraggio della specie. |