Settanta pecore morte. E' questo il tragico epilogo dell'incursione di un branco di lupi a Radi, in provincia di Siena. L'attacco è avvenuto nella notte di domenica 16 settembre al Podere Sant'Anna, una storica impresa agricola nota per la produzione di pecorino.
I proprietari dell'azienda raccontano di aver visto fuggire due lupi ma che dovevano essere molti di più a giudicare dalla mattanza che si sono lasciati alle spalle. L'allevamento, dopo attacchi già subiti in precedenza, si era dotato di recinto anti-lupo, che dunque non ha funzionato e di cani da guardia, che però al momento dell'attacco si sono tirati indietro date le dimensioni del branco. L'allerta era alta, insomma. Ogni sera venivano fatti giri di ispezione con tanto di fari per individuare eventuali lupi in agguato. Tutti accorgimenti che non sono serviti a nulla.
"Dire che siamo indignati è dire poco - commenta sulla stampa il direttore Coldiretti Siena, Simone Solfanelli - perché siamo di fronte a una vicenda di una gravità inaudita. I lupi sono entrati dentro a un capannone, minando quindi, oltre al danno enorme compiuto, anche la sicurezza degli uomini che lavorano. Visto che la politica ha scelto di tutelare i lupi e non le pecore, ci aspettiamo però l'indignazione di fronte a un fatto simile, perché ciò che è successo si traduce adesso in una mancanza di garanzie e sicurezza per i lavoratori: il lavoro perso con i capi uccisi chi lo tutela? Di prospettive e di futuro per i giovani che avrebbero portato avanti poi il lavoro nell'azienda. All'alba di questa mattina, i lupi trovati nel capannone avrebbero potuto aggredire anche gli uomini che stavano arrivando per lavorare. E' per questo che Coldiretti Siena sceglie di prendere una posizione forte: qualsiasi spesa legale dovrà essere affrontata dalla famiglia Sanna, qualsiasi avvocato sarà necessario, le spese saranno sostenute da Coldiretti. Questo deve essere chiaro, un messaggio forte per far capire quanto siamo furiosi con una politica che sceglie gli operai da sostenere e che preferisce tutelare i predatori e non le prede".