Negli scorsi giorni, a pochi km dai confini italiani, in Francia, sono stati abbattuti due lupi, in maniera del tutto legale e regolamentata. Le battute sono avvenute nella zona delle Alpi Marittime transalpine, nei dintorni di Grasse nell’ambito della “selezione programmata” decretata dal governo francese al fine di limitare le predazioni e tutelare dunque le attività dei pastori, che soprattutto in questo periodo lamentano lo spostamento dei branchi verso valle.
Dall'inizio dell'anno ad ora sono già 41 il numero dei lupi abbattuti in Francia, a fronte di una quota massima fissata in 43 esemplari, ovvero il 10% della popolazione stimata durante la stagione invernale 2017 - 2018, circa 430 individui. Il prefetto che si occupa degli abbattimenti, Stéphane Bouillon, ex prefetto del dipartimento della zona Paca (Provenza e Costa Azzurra), ha annunciato che entro il 2018 il numero dei lupi da “selezionare” potrebbe aumentare del 2 per cento (uno o due esemplari supplementari).
Tutta un'altra storia in Italia. Se si guarda al rapporto tra territorio e numero di lupi, è chiaro che è il nostro paese ad avere una situazione da gestire. La Francia ha un'estensione territoriale pari a più del doppio di quella italiana, e l'84% del territorio di superficie agraria o forestale, contro il 43% di territorio non urbanizzato dell'Italia, che però ormai ospita più di 2 mila lupi, in continua crescita. Gestire la specie è fuori discussione secondo il Ministro Costa, che sul tema, nonostante i continui appelli del mondo agricolo, rimane irremovibile su una possibilità che non solo è concessa dalla legislazione europea (Direttiva Habitat), ma è utilizzata, senza particolari problemi, da diversi paesi europei.
Leggi anche