Tra le tante minacce, gli uccelli marini, specie quelli che nidificano sull'isola di Gough (al largo dell'Oceano Atlantico meridionale, a largo del Sud Africa ma di proprietà britannica), devono fare i conti con un famelico predatore: il topo.
Sull'isola, disabitata dall'uomo, ben 22 specie di uccelli marini vengono a riprodursi e per questo è l'area è protetta dall'Unesco. Gli scienziati hanno stimato che ogni anno la predazione da parte dei topi, che qui data l'abbondanza di cibo sono grandi il 50% più del normale, causa la perdita di 2 milioni di pulcini e uova. Una vera catastrofe ambientale che potrebbe portare albatros, zigoli, procellarie e altri uccelli marini a un declino inarrestabile, vista l'abitudine ormai consolidata a nidificare sull'isola. E' il caso degli albatros di Tristan, che tra l'altro, depositano un solo uovo ogni due anni.
Gli uccelli sembrano inermi di fronte a questa situazione. Come evidenzia uno degli autori dello studio della Royal Society for the Protection of Birds (Rspb), Alex Bond del Natural History Museum di Londra. “Il fatto è che queste specie di uccelli si sono evolute per vivere su isole libere da predatori, ecco perché lì ci sono così tanti uccelli marini. Per i topi ci sono forse nuove generazioni due volte l’anno, ma gli uccelli come l’albatro di Tristan, passano i loro primi 10 anni in mare, quindi ci vuole molto tempo perché questi meccanismi comportamentali entrino in azione”.
Sull'isola per fortuna sta per partire un programma di eradicazione dei topi, prevista entro il 2020. Non sarà facile vista la posizione. Degli elicotteri dovranno partire da una nave noleggiata in Sudafrica e disseminare sull'isola esche avvelenate. Le esche vegetali, che quindi non verranno mangiate dagli uccelli di Gough, contengono un anticoagulante che dovrebbe uccidere i topi entro 24 ore.