Come il lupo che ormai non fa più paura, anche la tecnologia non spaventa più i nonni del nuovo millennio. E' questo il senso dello spot di un nuovo cordless di un noto marchio specializzato in telefonia adatta all'uso anche dei più anziani, che mostra una bambina vestita da cappuccetto rosso a fianco di un lupo docilissimo (ovviamente lupo non è, si tratta di un cane domestico molto rassomigliante al lupo)."Non abbiate paura del lupo, è diventato bravo!" dice la bambina presentando il nuovo telefono, il cui nome è appunto, Bravo. Un bravo telefono che non fa paura ai nonni (nella favola il lupo si mangia la nonna di Cappuccetto Rosso).
Un riflesso desolante dei tempi che corrono, che ci fa capire come sta passando una visione completamente distorta della natura, come esemplarmente sintetizzato poco fa dal blog di Giulia Corsini, tanto che ribaltare la favola di Cappuccetto rosso, trasformando il tradizionale lupo cattivo in un docile cane, diviene una consuetudine accettata e sfruttata addirittura da questi geni del marketing.
Vadano a spiegarlo a quei pastori che passano notti insonni per tentare di proteggere le propri greggi, e che si ritrovano decine di capi agonizzanti, nonostante tutti gli accorgimenti, recinzioni, cani da guardiania, osannati come risoluzione certa dagli ambientalisti e dal Ministero dell'Ambiente.
Purtroppo il lupo è e rimane un temibile predatore e il fenomeno delle predazioni sta dilagando in tutte le campagne italiane. Il problema lupo sarà soggetto ad aggravi sempre più insostenibili, checché ne dicano gli ambientalisti o i venditori di telefonia. E se poi per colpa di spot come questi qualche bambino si avvicinerà troppo ad un animale selvatico pericoloso, non ci sarà da stupirsi.